Hotel Research & Data, Distribution Hotel Revenue Management

Revenue per Available Room (Rev.PAR)

Prima di spiegare cosa sia questo importante indice “Rev.Par”, (Revenue per Available Room) è doveroso fare una premessa.
Cominciamo col dire che se da un lato ammetto di non amare l’eccessivo e diffuso utilizzo di acronimi, senza dubbio però neanche io da manager, posso fare a meno di utilizzarli, quando questi sviluppino indici, parametri, statistiche e sistemi di calcolo, essendo quest’ultimi fondamentali indicatori e misuratori dell’obiettivo di rendimento per qualunque business hoteliero.
Molti direttori d’ hotel soprattutto appartenenti alla vecchia scuola e con qualche anno in più sulle spalle, credono ancora che il risultato della redditività della propria struttura dipenda solo dall’occupazione delle camere.
Chi non vorrebbe d’altronde il proprio hotel sempre pieno? Oggi però i tempi, il mercato, il mondo sono cambiati, e il buon tasso di occupazione, che qualche decennio fa era forse l’unico parametro preso in considerazione per poter definire se un hotel lavorasse bene o meno, oggi non basta da solo a sancire la fortuna di un hotel.
Ciò è anche dovuto al fatto che le modalità di viaggio, di ricerca e selezione delle strutture sono state stravolte dall’avvento di Internet. Oggigiorno le agenzie e lo stesso viaggiatore hanno perso la propria identità un tempo ben chiara e definita nei ruoli.
Il Web ormai la fa da padrone e infinita è la possibilità di ricerca e scelta di combinazioni che disegnino la propria vacanza, o soggiorno lavorativo.
Le agenzie definiamole “fisiche”  ormai sono state in gran parte sostituite dal viaggiatore fai da te, dalle OTA, da centinaia di portali che possono offrire in mobilità, attraverso PC, Smartphone, Tablet, l’offerta migliore.
Questo cosa significa? Avere un mercato convulso che è diventato una vera guerra di offerte a ribasso, dove pur avendo tutte le camere occupate spesso non si hanno i profitti che normalmente ci si aspetterebbe in base ai nostri listini e soprattutto standard di struttura.
Proprio per questo la media d’occupazione delle camere, da sola non basta più come indicatore per capire se il nostro hotel sia redditizio, o ancor di più in che termini lo sia.
Se ci rifacessimo infatti solo a questo dato, potremmo avere brutte sorprese al momento di chiudere i conti, perché l’apparente buon risultato dato dall’occupazione potrebbe essere o parzialmente veritiero o totalmente bugiardo.
Ma andiamo dunque a scoprire cosa sia questo Rev.PAR, acronimo di “Revenue per Avaible Room”.
Cominciamo con il dire che è un indicatore molto usato nel Revenue management proprio per misurare la capacità di generare profitti di una struttura ricettiva, anche se come tutti gli indicatori, per avere un valore assoluto, deve essere sempre rapportato a molteplici fattori e dati  tenendo conto di innumerevoli variabili.
La formula per calcolare il Rev.PAR è tanto utile quanto semplice, bisogna calcolare il fatturato totale delle camere di un dato periodo, che andrà poi diviso per il totale delle camere disponibili in quel periodo di riferimento, dunque:

Ipotizzando dunque di avere un hotel di 60 camere che in un giorno abbia fatturato 5,000 euro, divideremo i 5,000 euro per le 60 camere e otterremo il nostro Rev.Par :

€ 5,000  /  60  = 83,3 euro

Il Rev.Par è dunque un utilissimo termometro per capire a che regimi il nostro Hotel stia marciando, ma perché i risultati dati dal Rev.Par siano davvero validi a 360 gradi, è sempre consigliabile in fase di analisi e sviluppo delle performance del proprio hotel, affiancarlo con una valutazione delle contingenze economiche di periodo, dello storico vendite, delle statistiche dei flussi clientelari, disegnando un quadro che non riduca tutto ad un risultato inteso come mero valore numerico svuotato del suo percorso.
Volendo fare un semplice esempio di quanto appena detto, ipotizzando che 8000 sia il risultato numerico di un’operazione, per poter arrivare alla valutazione obiettiva  e reale della qualità espressa da questo valore, se non sapremo come siamo arrivati a quell’ 8000, se facendo 2 + 2 + 2+ 2,  o 4+ 4,  o 4+2+2  potrebbe cambiare l’esatta interpretazione delle nostre valutazioni in merito a un risultato pur questo restando corretto aritmeticamente. Potremo infatti ripercorrere i passaggi a ritroso, rivedere così dove e come si siano verificati i possibili errori creando nuove strategie per ottenere risultati più performanti. Questa è la differenza tra un calcolo aritmetico e un’analisi.

Spiacenti!  Non siete autorizzati a leggere tutti i contenuti della pagina.
Se volete avere accesso a tutti i contenuti della pagina, dovete prima registrarvi nella pagina Join Us:

Fee registrazione

o Rinnovare un abbonamento 

Abbonamento per 6 Mesi;
Abbonamento per 12 Mesi;    

L'autore in breve

Managers&Restaurateurs